Un sito web dedicato alla pubblicazione di resoconti di prima mano del movimento pro-democrazia di Hong Kong ha avvertito i suoi utenti di prepararsi per blocchi Internet, filtri e censure su larga scala in futuro. La Cina infatti potrebbe esportare il suo Great Firewall verso la città ai sensi di una legge draconiana sulla sicurezza nazionale, entrata in vigore il 1° luglio del 2020.
Categoria: Geopolitica
Biden-Asia: Incontro con il Dalai Lama e nuova politica estera con la Cina
Joe Biden, il candidato democratico alla presidenza americana, già ex vicepresidente sotto i due mandati di Barack Obama, ha affermato di recente che, qualora dovesse essere eletto come nuovo presidente degli Usa, metterà mano alla politica estera nei confronti della Cina e, come prima cosa, preparerà un incontro con il Dalai Lama, continuando una pratica decennale seguita dai presidenti americani con l’eccezione del presidente Donald Trump, facendo inoltre nuove pressioni sulla Cina per riprendere i colloqui con i tibetani per una “significativa autonomia” della regione autonoma.
Elezioni Myanmar: alla scoperta dei partiti minoritari
In uno dei paesi con il più alto numero di minoranze etniche e nazionali (secondo alcune stime, esse superano le 130), le elezioni nazionali per lungo tempo boicottate e rimandate dalla giunta militarista al potere potrebbero significare una svolta improvvisa per l’amministrazione del paese e delle regioni. Scopriamo quali partiti minoritari sfideranno l’autorità dell’LND, il partito di maggioranza guidato dall’ex Premio Nobel per la Pace, Aung San Suu Kyi.
Gli Utsuls: l’ennesima minoranza musulmana che la Cina vuole eliminare
Agli Utsul, poco più di 9000 in totale e residenti nell’isola di Hainan, le autorità cinesi vogliono limitare le vesti e l’identità tradizionale, secondo il progetto legato alla sinizzazione delle culture estranee a quella laica voluta dal Partito Comunista al potere.
Bielorussia: Makei non placa le tensioni e risponde all’Europa: “Voi seminate caos”
Nonostante il periodo complicato per ogni stato europeo, a causa della seconda ondata Covid e la situazione ai limiti della legalità che si è sviluppata in Bielorussia in seguito alle elezioni che hanno visto manifestare per strada centinaia di migliaia di manifestanti contro il presidente Lukašėnka, il ministro degli esteri, Vladimir Makei, ha denunciato di recente i tentativi occidentali di seminare il caos contro il suo paese, affermando che le minacce contro la Bielorussia devono cessare nell’immediato all’Assemblea generale delle Nazioni Unite.
I malesi della Thailandia bersagli del governo per la loro religione
Nel 2016, la popolazione della Thailandia è stata stimata in 68 milioni: tra il 5 e il 10% di questa popolazione è musulmana, ma solo il 18% dei musulmani tailandesi è di etnia malese. La maggior parte dei malesi etnici sono musulmani sunniti e vivono principalmente nelle quattro province più meridionali (Yala, Narathiwat, Satun e Pattani) dove costituiscono oltre il 70% della popolazione (e vicino al 90% nella provincia di Pattani), vicino al confine con la Malesia, anche se alcuni vivono intorno a Bangkok. La loro lingua è una varietà di malese, della famiglia di lingue malayo-polinesiana, ed è strettamente imparentata con il Bahasa Melayu e Bahasa indonesiano. La loro è una delle regioni più povere di tutto il paese.
Transilvania: una terra contesa fino ad oggi
Nell’immaginario comune la Transilvania rievoca la leggenda del conte Dracula, atmosfere spettrali e storie di vampiri sanguinari. Ma pochi sanno che la Transilvania è stata per quasi tutto il secolo scorso una terra contesa, fattore di rivalità fra due stati vicini, l’Ungheria e la Romania. E, pur non essendo coinvolti vampiri, il sangue non è mancato.
Perché esistono due Sudan? La complessa situazione geopolitica di ieri e di oggi
Dopo che la vicenda Catalana ha riacceso il dibattito riguardante i secessionismi, scopriamo come e perché il Sud del paese africano abbia intrapreso la strada indipendentista, diventando nazione sovrana nel luglio 2011, tra rivolte, tentativi di genocidio e crisi economiche.
Più di 380 campi di internamento ancora in espansione in Xinjiang, nel silenzio mondiale
La Cina ha costruito e sta portando avanti più di 380 campi di internamento nella regione autonoma uigura dello Xinjiang dal 2017 ad oggi, secondo uno studio australiano. Nonostante le affermazioni delle autorità cinesi, secondo cui il programma di “rieducazione” si sta concludendo e i “tirocinanti” si sono “diplomati” e sono tornati nella società, sono state scoperte molte contraddizioni nell’area.
L’uomo che poteva porre fine al genocidio birmano è stato espulso dalla corsa politica
Un uomo di etnia Rohingya che ha presentato istanza di candidatura per un seggio al parlamento del Myanmar a novembre è stato squalificato dopo alcune domande irrisolte sulla cittadinanza dei suoi genitori. Si tratta di una decisione fortemente contestata che, secondo gli attivisti di diritto umano, sottolinea la pervasiva discriminazione governativa nei confronti della minoranza musulmana in questione.
Un viaggio tra gli Adivasi: tra i popoli più perseguitati in Asia
Il termine Adivasi non si limita a particolari confini geografici o politici ma è generalmente usato nel subcontinente indiano per indicare alcuni tipi di popolazioni indigene autonome indiane e bengalesi. Si tratta di un popolo particolarissimo, ricco di storia e tradizione che però rischia di scomparire nel tempo a causa delle vessazioni e delle persecuzioni ad opera principalmente dei due grandi stati dell’India e del Bangladesh, dove essi risiedono.
Eserciti locali e minoranze etniche birmane boicottano i colloqui di “pace” del governo
Il gruppo di eserciti etnici del Myanmar ha annunciato giovedì scorso che salterà una conferenza di pace sponsorizzata dal governo, parlando sia delle difficoltà del viaggio legate all’emergenza Coronavirus, sia della solidarietà per il gruppo ribelle dell’Arakan Army, che è stato escluso dalle trattative, diminuendo le già basse aspettative per i negoziati di pace.
Politica della non violenza: il via delle proteste tibetane contro il governo cinese
I tibetani, insediati per la maggior parte nella regione autonoma del Tibet, sono oggetto da tempo di repressioni e abusi da parte del governo cinese che tenta in ogni modo di metterli a tacere. I dissensi pacifici della popolazione dell’area in questione hanno provocato morti ingiuste e migliaia di arresti insensati. Questi prigionieri politici vengono torturati e tenuti in condizioni ignobili, con poche speranze di giustizia.
Diaspora Rohingya: un’intera etnia senza meta né destinazione
Da anni ormai è incominciata una violenta campagna di persecuzione che ha portato all’esodo della minoranza Rohingya, che risiede ai confini tra Myanmar/Birmania e Bangladesh. Costretti a lasciare le proprie abitazioni nello stato birmano del Rakhine, viaggiano senza identità verso i paesi limitrofi in cui attualmente vivono in condizioni infauste.
Border Line: Cina ed India allo sbando
Negli ultimi anni si sono riaccesi dissapori storici tra i due giganti asiatici. In una situazione in cui entrambi reclamano territori definendoli propri, è difficile giungere ad accordi di pace ed instaurare rapporti di coesione. L’ultimo episodio di violenza tra i due è avvenuto l’inizio del Giugno scorso a colpi di arma bianca e intraprendendo duelli corpo a corpo, lo scontro si è tenuto nella valle di Galwan, con temperature a dir poco gelide.
Moldavia: Il più povero paese europeo alle prese tra europeismo e forze filorusse
Dopo la caduta del governo guidato da Maia Sandu, che ha lasciato il passo alla coalizione di Chicu, il futuro del piccolo paese ai confini dell’Europa Orientale resta tutt’oggi quantomai incerto.
La nazione più giovane al mondo: Bougainville verso l’indipendenza
Bougainville è una delle più grandi isole dell’arcipelago delle Salomone, situata nel sud-ovest dell’Oceano Pacifico, è nota soprattutto per i suoi ricchissimi giacimenti di rame. Nell’ultima settima di Novembre e nella prima del Dicembre scorso, la regione ha indetto un referendum per l’indipendenza dalla Papua Nuova Guinea.
Icona di speranza per la democrazia: Liu Xiaobo, il Premio Nobel cinese incarcerato
A tre anni dalla sua scomparsa, ricordiamo l’attivista, scrittore e critico cinese Liu Xiaobo; il premio Nobel per la pace del 2010 è stato, è e sarà simbolo di speranza per i difensori dei diritti umani e , al contempo, un malagevole criminale per il Partito Comunista Cinese.
La sterilizzazione forzata delle donne uigure in Cina: un genocidio impunito
Gli uiguri sono un’etnia turcofona di religione islamica che vive principalmente nella regione del Xinjiang, nel nord-ovest della Repubblica Popolare Cinese. All’interno del paese il governo tenta da anni di reprimere, con l’obbiettivo di annientare, questa minoranza accusandola di estremismo e terrorismo, procedendo quindi con l’incarcerazione di massa.
L’odissea senza fine degli yazidi
In seguito al genocidio del 2014, questo popolo da sempre perseguitato si appresta a far ritorno nella propria terra di origine, ai piedi del monte Jebel Sinjar. Purtroppo, però, il ritorno a casa è più difficile del previsto.
Vittoria Yanomami: il tribunale brasiliano sfratterà i cercatori d’oro illegali nelle loro terre
Grande vittoria per la tribù indigena degli Yanomami: il tribunale brasiliano ordina lo sfratto dei cercatori d’oro illegali dal loro territorio. Seppur i precedenti legali in questo ambito non siano incoraggianti, dal punto di vista legale qualcosa inizia a muoversi nella giusta direzione.
Dal Dodecaneso ad Atene, la crisi greca dei migranti continua senza sosta
Dopo un annuncio del governo greco migliaia di rifugiati sono stati costretti a lasciare i centri di accoglienza posti sulle isole al confine tra Grecia e Turchia, riversandosi in massa ad Atene; molti di questi cercano ora riparo tra le strade della capitale.
Serbia e Kosovo sempre al centro dei Balcani, dopo la vittoria di Vučić e le accuse a Thaçi salta l’incontro con Trump
Situazione sempre più caotica nei Balcani Occidentali, dove Serbia e Kosovo tornano protagonisti dell’agenda internazionale. Loro malgrado visto che l’unico aspetto ad accomunare i due paesi sembra essere il pessimo stato di salute delle proprie istituzioni.
Più di 10.000 persone sfollate dall’esercito del Myanmar, nel silenzio dell’ex premio Nobel ora al potere
I conflitti etnici in Birmania non accennano a diminuire e l’esercito torna all’attacco. Secondo quanto annunciato dalle autorità locali, i militari del Myanmar hanno ordinato ad una serie di villaggi che ospitano circa 10.000 persone di abbandonare le proprie abitazioni in modo forzato, al fine di poter inseguire i combattenti ribelli nello stato del Rakhine.
20 soldati indiani sono stati uccisi in uno scontro armato contro le truppe cinesi al confine
Almeno 20 soldati dell’esercito indiano sono stati uccisi in questi giorni in seguito ad alcuni scontri armati con le forze cinesi nella valle di Galwan, una regione contesa a nord del Kashmir rivendicata sia da Pechino che da Nuova Delhi. Le autorità di Pechino non hanno confermato alcun rapporto delle proprie vittime.
Lo Xinjiang cinese
Lo Xinjinag è una regione autonoma cinese alle porte dell’Asia centrale. Per lungo tempo è stata marginalizzata dalle dinamiche globali ma ora sta acquistando una rinnovata importanza grazie al progetto infrastrutturale cinese della Belt and Road. Uno dei problemi di Pechino, però, sono gli Uiguri. Il capoluogo dello Xinjiang, che significa “Terra nuova”, è Urumqi, che significa “bei pascoli”. In…